LA STRADA (The Road)
- lefusatrailibri93
- 28 gen 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 3 feb 2021
"Ce la caveremo, vero, papà?
Si ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Si. Perché noi portiamo il fuoco".

Questa è la storia di un padre e un figlio che viaggiano a piedi, percorrendo una strada in direzione dell'oceano verso sud dell'America, in un mondo devastato da una catastrofe sconosciuta, forse una guerra nucleare, che ha decimato ogni essere vivente sulla terra, compreso la vegetazione.
Un mondo grigio e distrutto, dominato da terremoti, boschi inariditi e una terra spoglia. Nessun animale è sopravvissuto. Gli unici ad essere rimasti in vita sono quei pochi essere umani ridotti a vivere una vita primitiva, senza risorse primarie.
Un mondo in cui l'oscurità di notte è cieca e impenetrabile. Un'oscurità che fa male alle orecchie a forza di ascoltare. L'aria che si respira è granulosa. Quel sapore in bocca che non se ne va via mai.
L' uomo e il suo bambino devono contare solo sulle loro forze, devono andare avanti, fuggendo dal gelido inverno che sta per arrivare. Con sé hanno solo un carello del supermercato, alla maniglia del carello è attaccato un retrovisore da motocicletta che l'uomo usa per tenere d'occhio la strada dietro di loro, una cartina stradale della compagnia tutta strappata e divisa in tanti foglietti numerati a matita in un angolo, quel poco di cibo in scatola scaduto, un telo di plastica per ripararsi dalla pioggia pungente e delle coperte ormai puzzolenti, per tenersi al caldo dall'umido e gelido terreno.
Sulle spalle tengono sempre gli zaini. Dentro ci sono cose solo essenziali come l'accendino e la pistola in caso dovessero abbandonare il carello e fuggire. Il bambino è l'unica cosa che tiene l'uomo lontano dalla morte.
Vagano come dei pellegrini sopravvissuti in una terra piena di pericoli dietro ogni angolo, in cerca disperata di quel briciolo di cibo rimasto nelle case saccheggiate e abbandonate da tempo oramai indefinito. Un cammino disseminato di corpi bruciati e putrefatti.
Non ci si può fidare di nessuno. Non esistono più buoni o cattivi, ma solo gente affamata, allo stremo delle forze, capace di atrocità mai viste.
Preparatevi a leggere un libro forte e devastante. Un'odissea sullo scenario apocalittico.
Una trama semplice, ma intensa dominata da azioni ripetitive e dialoghi monotoni, come se il padre e il figlio si capissero con lo sguardo. Parole che vengono pronunciate con fatica, perché stremati dal freddo e dalla fame, dove il primo loro pensiero è quello di mettersi in salvo e sopravvivere. Ogni giorno l'uomo e il bambino si alzano con tutte le loro forze e si mettono in cammino, alla ricerca di cibo e riparo.
Durante la lettura mi sono chiesta di continuo " come sarebbe sopravvivere in un mondo devastato? cosa farei io al posto loro?", ma la risposta non arrivava, perché solo a leggere le pagine di questo libro mi mettevo ansia.
La cosa che mi ha colpito molto è che sia l'uomo che il bambino non hanno un nome, un'età, Non viene nominato nessun luogo di preciso e il tempo è relativo. Tutto sembra essersi fermato. Non esiste un calendario, i minuti e le ore sono scandite non dall'orologio ma da una corsa contro la fame.
Una lettura dolorosa che va dritta al cuore, che ha lasciato in me un senso di vuoto e sogni inquieti. Una volta terminata la lettura, mi sono chiesta più volte cosa li avrebbe riservato il futuro?

Il bambino è la chiave di tutto il libro.
Una creatura innocente e fragile. Un piccolo esserino terrorizzato da tutto e che non assaporerà mai una vita normale. Per l'uomo lui viene prima i tutto. Lui è la sua ancora di salvezza a un passo dalla morte. Con il passare del tempo l'uomo diventa sempre più cinico ed egoista (atteggiamento necessario per sopravvivere), mentre il figlio mantiene sempre un atteggiamento buono, pieno compassione e pietà verso gli altri.

La scrittura di McCarthy mi è piaciuta fin da subito. Di poche parole, ma d'impatto che arriva dritta nel cuore del lettore. Descrizioni molteplici di paesaggi aridi e desolati, boschi rasi al suolo, tutto ridotto in cenere e fumo. I beni materiali non contano più.
Inoltre, si percepisce come se il tempo non fosse più dettato dai secondi e ore, ma dalla morte stessa.
Una corsa contro il tempo per cercare il cibo e sopravvivere qualche giorno in più.
Un libro che fa molto riflettere su come stiamo vivendo la nostra vita e su ciò che ci circonda. Di come tutto potrebbe finire da un giorno all'altro. Di come stiamo trascurando la nostra una casa, il Pianeta TERRA. Non dovremmo dare nulla per scontato, nemmeno quando cade una foglia, perché potrebbe essere l'ultima che vedremo.
Un libro da leggere e da rileggere!

DETTAGLI DEL PRODOTTO
Editore : Einaudi; 1° edizione (13 gennaio 2014)
Lingua : Italiano
Pagine : 220
Prezzo Kindle : € 7,99
Prezzo cartaceo : Copertina flessibile: € 11,40 / Copertina rigida: € 17,10
LIBRI E FILM DELL'AUTORE
Di Cormac McCarthy nato nel 1933, Einaudi ha pubblicato:
Cavalli selvaggi;
Oltre il confine;
Città della pianura (raccolti anche nella Trilogia della frontiera);
Meridiano di sangue;
Il buio fuori, Figlio di Dio;
Il guardiano del frutteto;
La strada (Premio Pulitzer 2007, da cui è stato tratto il film The Road di John Hillcoat, con Viggo Mortensen e Charlize Theron);
Sunset Limited;
Suttree;
The Counselor. Il procuratore (da cui è stato tratto l'omonimo film di Ridley Scott, con Michael Fassbender, Brad Pitt e Cameron Diaz);
Non è un paese per vecchi, (da cui è stato tratto l'omonimo film di Ethan e Joel Coen, con Javier Bardem, Tommy Lee Jones e Josh Brolin).
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